Dove si trovano e come si estraggono i diamanti: viaggio nel mondo del diamonds mining
Dove si trovano e dove si estraggono i diamanti: viaggio nel mondo del diamonds mining

La ricerca e l’estrazione dei diamanti hanno una lunga storia, ma negli ultimi decenni, l’evoluzione tecnologica e la scoperta di nuovi giacimenti hanno trasformato profondamente questo settore.
Celebri e preziosi per la loro bellezza, i diamanti trovano applicazioni nell’industria tecnologica e scientifica per le loro straordinarie proprietà fisiche, memori di storie che si dipanano per centinaia di migliaia di anni prima di trasformarsi nelle gemme oggi in vendita su piattaforme per l’acquisto di diamanti certificati online come Biloakdiamonds.
Proprio in relazione ai tanti impieghi di queste pietre preziose che esulano dal mondo del collezionismo e dall’arte della creazione dei gioielli, in questo articolo vogliamo esplorare temi indubbiamente molto specialistici e rispondere alle domande “Come vengono estratti i diamanti?” e, soprattutto, “Dove si trovano i diamanti?”.
In questo articolo
- Le origini e la formazione dei diamanti
- Dove si trovano i diamanti nel mondo: una panoramica geologica
- I giacimenti più importanti nell’era moderna
- Le tecniche di estrazione utilizzate nei giacimenti
- In sinstesi
Le origini e la formazione dei diamanti
I diamanti si formano a circa 150-200 km di profondità nella crosta terrestre, in condizioni di altissima pressione e temperatura (oltre 1000°C). Sono costituiti da carbonio puro, disposto in una struttura cristallina tetraedrica che conferisce loro la durezza e la stabilità chimica per cui sono noti.
Il trasporto di questi minerali verso la superficie terrestre avviene principalmente attraverso condotti vulcanici detti “camini kimberlitici”, strutture geologiche risalenti a milioni di anni fa, che attraversano la crosta terrestre e consentono l’ascesa dei diamanti, spesso insieme ad altri minerali come la lamproite.
Condizioni di formazione
- Pressione: tra i 45 e i 60 kilobar
- Temperatura: superiore a 1000°C
- Tempo di formazione: centinaia di milioni di anni
I diamanti possono formarsi anche in condizioni eccezionali, come nei siti di impatto meteorico o nelle zone di subduzione, ma questi casi rappresentano una minoranza rispetto alla formazione in profondità tramite kimberliti.
Dove si trovano i diamanti nel mondo: una panoramica geologica
I diamanti si trovano in diverse aree geografiche del mondo, in particolare nelle cosiddette “cratoni”, antiche porzioni di crosta continentale stabili che hanno preservato le condizioni necessarie per la formazione e l’intrappolamento di diamanti. I principali cratoni si trovano in:
- Africa (Cratone del Kalahari)
- Russia (Cratone della Siberia)
- Canada (Cratone del Nord America)
La concentrazione di giacimenti di diamanti in questi territori non è casuale: la stabilità geologica dei cratoni permette al carbonio di rimanere sepolto a grandi profondità per lunghi periodi, mantenendo le condizioni di pressione e temperatura ideali per la formazione dei diamanti.
Diamanti primari e secondari
I giacimenti si dividono in due categorie principali.
- Giacimenti primari: dove i diamanti sono estratti direttamente dalle rocce kimberlitiche o lamproitiche. Questi giacimenti includono siti famosi come quelli di Kimberley, in Sudafrica, e di Mir, in Russia.
- Giacimenti secondari: i diamanti vengono trasportati lontano dai giacimenti primari attraverso agenti erosivi come fiumi e maree. Questi giacimenti sono spesso alluvionali, con diamanti concentrati in letti fluviali o sedimenti marini.
I giacimenti più importanti nell’era moderna
Nell’era moderna, l’estrazione di diamanti si concentra in alcune regioni chiave del mondo. Ecco un’analisi dei principali giacimenti attivi:
Russia: la produzione leader mondiale
La Russia è oggi il principale produttore mondiale di diamanti, grazie ai vasti giacimenti situati nella regione della Siberia, in particolare nella Repubblica di Sacha (Jacuzia). Il giacimento di Mirny, famoso per la sua enorme miniera a cielo aperto, e il giacimento Udachny sono tra i più importanti del mondo.
Produzione annua: circa 40 milioni di carati.
Botswana: l’industria più avanzata in Africa
Il Botswana ospita alcuni dei giacimenti più redditizi, come la miniera di Jwaneng, considerata la più ricca del mondo per valore. L’estrazione avviene principalmente attraverso metodi a cielo aperto, anche se si stanno sviluppando tecniche sotterranee per sfruttare i giacimenti più profondi.
Produzione annua: circa 24 milioni di carati.
Canada: una delle scoperte più recenti
Nonostante sia entrato nel mercato solo negli anni ’90, il Canada è diventato rapidamente uno dei principali produttori di diamanti, grazie alle miniere di Diavik ed Ekati situate nei Territori del Nord-Ovest. Il clima rigido e la posizione remota rendono le operazioni complesse, ma i diamanti canadesi sono molto apprezzati per la loro qualità.
Produzione annua: circa 13 milioni di carati.
Angola: un’industria in crescita
L’Angola rappresenta uno dei nuovi attori in crescita nell’industria del diamante. Le miniere di Catoca e Luaxe sono tra i maggiori giacimenti del continente africano e hanno il potenziale per posizionare l’Angola tra i principali produttori globali.
Produzione annua: circa 9 milioni di carati.
Altri giacimenti
Oltre ai giganti dell’estrazione, ci sono paesi come il Sudafrica, la Namibia e il Congo che mantengono una produzione significativa, seppure ridotta rispetto ai leader mondiali.
Le tecniche di estrazione utilizzate nei giacimenti
L’estrazione dei diamanti varia a seconda del tipo di giacimento, della profondità e della composizione geologica del terreno. Le principali tecniche utilizzate includono:
Estrazione a cielo aperto (Open-pit mining)
Utilizzata nei giacimenti primari, questa tecnica prevede la rimozione degli strati superficiali del terreno fino a raggiungere le vene diamantifere. Le miniere di Jwaneng in Botswana e Mir in Russia sono esempi emblematici di questa metodologia. Vantaggi: alti tassi di recupero. Svantaggi: impatto ambientale significativo.
Estrazione sotterranea (Underground mining)
Utilizzata nei giacimenti più profondi, prevede la costruzione di tunnel e camere per accedere alle vene diamantifere situate sotto la superficie. La miniera Udachny in Russia utilizza questa tecnica per estrarre diamanti a profondità considerevoli. Vantaggi: permette di accedere a giacimenti profondi. Svantaggi: costi operativi elevati.
Estrazione alluvionale (Alluvial mining)
Nei giacimenti secondari, l’estrazione avviene attraverso il dragaggio o la setacciatura di sedimenti fluviali e marini che contengono diamanti erosi dai giacimenti primari. Questa tecnica è particolarmente diffusa in Angola e Namibia.
Estrazione in ambiente marino (Marine mining)
Si tratta di una tecnica sviluppata soprattutto in Namibia, dove i diamanti vengono estratti dai fondali marini utilizzando draghe e navi attrezzate con tecnologie avanzate. Vantaggi: giacimenti ricchi e non ancora completamente sfruttati. Svantaggi: costi tecnologici molto elevati.
In sintesi
Il settore dell’estrazione dei diamanti continua a evolversi, con nuove tecnologie che migliorano l’efficienza e la sostenibilità delle operazioni. Comprendere “dove si trovano” e “dove si estraggono” i diamanti è cruciale per capire in che modo la ricerca, l’acquisto e la vendita di queste pietre preziose continuano ancora oggi a influenzare l’evoluzione dell’industria e dell’intera econonomia moderna.